Degustazione 19 Marzo 2016 | Umani Ronchi
Buongiorno a tutti,
questa volta vi racconto una storia che inizia più di cinquanta anni fa, a Cupramontana, dove pulsa il cuore del Verdicchio classico. Da Serra dei Conti, nelle Marche, a Roseto degli Abruzzi, l’azienda ha acquisito una superficie vitata di 200 ettari tutti distribuiti lungo la costa dell’Adriatico, tra la collina e il mare: 185 km di filari e 10 vigneti, ciascuno con la sua vocazione e il suo terroir.
Degusteremo:
Casal di Serra, Verdicchio 100%
Un vino che sa esprimere tutto il valore e la tipicità di un grande vitigno autoctono: il Verdicchio. Il contatto con i propri lieviti, durante la fermentazione e nella fase di affinamento, gli conferisce ricchezza e personalità, senza alterarne l’equilibrio e l’eleganza.
San Lorenzo, Montepulciano 100%
Prende il nome dal vigneto del comune di Osimo in cui è nato. E’ un vino che vuole esprimere, attraverso l’ottimo impatto gustativo e il calore avvolgente dei tannini rotondi che lo caratterizzano, tutte le potenzialità della combinazione tra il territorio di coltivazione e il vitigno Montepulciano. Contribuiscono ad esaltare queste caratteristiche le grandi botti di rovere, custodite nella suggestiva bottaia di Osimo, nelle quali il San Lorenzo viene fatto affinare.
Cúmaro, Montepulciano 100%
Dal greco komaros che vuol dire corbezzolo, un arbusto sempreverde tipico dei boschi del Monte Conero, dove crescono le uve di questo vino. Grazie a una selezione severissima delle uve sul campo e all’utilizzo di tecniche moderne di vinificazione e affinamento, sa esaltare un territorio vicino al mare e molto calcareo e un vitigno di carattere come il Montepulciano. Dopo la fermentazione in tini d’acciaio su lieviti indigeni e la successiva fermentazione malolattica, viene affinato in barrique di rovere da 225 lt. per un periodo di 12‐14 mesi.
Pelago, Cabernet Sauvignon 50%, Montepulciano 40%, Merlot 10%
Con il premio ottenuto in occasione dell’International Wine Challenge di Londra, nel 1997, il Pelago è entrato nella lista dei vini italiani più ricercati nel mondo. Nato dalla collaborazione con il grande Giacomo Tachis, recentemente scomparso, il Pelago è un vino che conserva lo stile e la personalità delle uve autoctone, insieme alla complessità e al profilo aromatico delle uve bordolesi. Il suo nome deriva dal greco antico pelagos, mare, che suggerisce il carattere marino e le peculiarità organolettiche tipiche dei vini prodotti in prossimità delle coste. Dopo la fermentazione in tini d’acciaio su lieviti indigeni e la successiva fermentazione malolattica, viene affinato in barrique di rovere da 225 lt. per un periodo di 12‐14 mesi. Dopo l’imbottigliamento il Pelago affina ulteriormente per circa 12 mesi.
Sabato 19 Marzo 2016 11.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30
Guido De Ponti, il Geologo Droghiere