Degustazione Sabato 24 Febbraio | Variazioni sul Dolcetto

Sabato riflettori puntati su un’uva autoctona di Langa, il Dolcetto. Specchio delle fortune e delle miserie dei langaroli di un tempo, origina un vino schietto e semplice, da sempre usato come principale moneta di scambio con i Liguri. La sua polpa ha connotati dolci, da qui il nome, ma il vino che se ne ricava è prettamente asciutto, secco e dal finale amarognolo. In funzione della zona dove viene coltivato e del terroir che lo connota il Dolcetto ci può regalare vini quotidiani, freschi e dalla pregevole beva e dall’invidiabile capacità di ben accompagnare molteplici cibi. Al contempo evolve in vini di corpo e struttura, capaci di invecchiare fino a sei-sette anni. Assaggeremo: Rocche dei Manzoni Dolcetto D’Alba La Matinera, di un colore rosso rubino intenso, note intense di fiori rossi e futti di bosco. Fresco, fragrante e vinoso; grande equilibrio e beva inarrestabile. Claudio Alario Dolcetto di Diano d’Alba Costa Fiore, di un colore rosso rubino con riflessi violacei, ha un naso franco, pieno, intenso di frutta matura con note esotiche. In bocca risulta caldo, morbido e giustamente tannico e bilanciato. Come in un concerto jazz, improvviseremo aprendo altre bottiglie sulle note del vitigno in ascolto… Sabato 24 Febbraio 11.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30 Guido De Ponti, il Geologo Droghiere

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca