Degustazione Rosati | 18 Maggio
Sfidiamo un autunno fuori stagione e una pioggia, incessante come in un racconto di Gabriel García Márquez, aprendo due rosati che nascono da territori di grande tradizione in una tipologia così poco apprezzata dalle nostre parti. Ci piace l’idea di affiancare il vino di un vecchio amico, Fausto di Torre dei Beati, con quello di una recente conoscenza, Giorgio di Michele Calò & Figli.
Assaggeremo:
Torre dei Beati Rosa-ae Cerasuolo d’Abruzzo Doc. Siamo a Loreto Aprutino, terra di vignaioli mitologici. Da terreni argilloso-calcarei, fermentazione in acciaio, una parte salasso dei rossi dopo premacerazione a freddo, una parte pressatura diretta leggerissima delle uve non diraspate, una parte proveniente da macerazione a freddo sulle bucce, affinamento in acciaio. Di colore rosso ciliegia brillante. Al naso emergono su tutto fragola e melograno e poi eleganti sentori floreali, in evidenza la rosa.
In bocca grande equilibrio tra la morbidezza, la componente alcolica e la parte acida e minerale, con una lunga persistenza finale. Come non immaginarlo sul brodetto alla vastese?
Michele Calò & Figli Mjère Salento Igp Rosato. In questa zona, viti ad alberello da duemila anni, espressione territoriale assoluta. Michelè Calò, da Tuglie, è stato un precursore fin dagli anni cinquanta dei vini del Salento. Terra di grandi scambi, segnata da un segno tangibile in architettura attraverso la staordinaria stagione del Barocco. Negroamaro 90% e Malvasia Nera Leccese 10%, da terreni argillosi, calcarei di medio impasto, vendemmia manuale ai primi di settembre, macerazione di circa 18 ore, selezione della sola parte migliore per la fermentazione a temperatura controllata e poi maturazione in acciaio sulle fecce fini. Di colore rosa corallo intenso. Al naso è delicato, in bocca è fruttato, morbido, elegante. Non teme una cucina di mare saporita.
Sabato 18 Maggio
11.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30
Guido De Ponti, il Geologo Droghiere
Andrea Voltattorni, il Versastorie